Saint-Just by Mario Mazzucchelli

Saint-Just by Mario Mazzucchelli

autore:Mario Mazzucchelli
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica umanistica
editore: Longanesi
pubblicato: 1973-09-30T16:00:00+00:00


CAPITOLO TERZO

» DANTON, CATTIVO CITTADINO…

TU COSPIRASTI «

MENTRE il processo degli ebertisti sta per iniziare, il 17 marzo (27 ventoso) Saint-Just tiene ancora un nuovo rapporto alla Convenzione per giustificare l’arresto dei deputati Hérault de Séchelles e Simond, avvenuto due giorni prima.

Che i comitati non abbiano ormai altri oratori, a loro disposizione, per simile bisogna, c’è ancora da chiedersi?

Quasi rispondesse a questa domanda, un informatore di d’Antraigues scrive:

«Tutti dicono che Saint-Just è divenuto l’uomo più potente e ascoltato del Comitato. Sembra infatti che abbia ben più autorità dello stesso Robespierre. D’altronde questi, senza l’aiuto dell’abate Sieyès, che gli è amico, già da tempo avrebbe perduto ogni influenza».

Se questa asserzione rispondesse a verità, significherebbe che l’Incorruttibile aspirava veramente ad avvicinarsi ai moderati del Marais allo scopo di precostituirsi nuovi alleati contro Danton e forse anche contro altri membri del Comitato favorendo così le trame di Sieyès.

Motivando gli arresti di Hérault e di Simond, Saint-Just dichiara che il primo «ha osato nascondere in casa sua un individuo sospetto d’emigrazione, ricercato dalla sezione Lepeletier».

Dopo l’arresto di quest’ultimo, sia Hérault che Simond avevano tentato di ottenere un colloquio con lui in prigione, malgrado i severi divieti, valendosi solo della loro qualità di deputati, al fine di dare al colpevole una parola d’ordine, riguardante l’istruttoria del processo, appunto durante un colloquio che erano riusciti a ottenere di prepotenza.

«Reato gravissimo, causa la violazione della legge da voi resa il 4 di questo mese contro i cospiratori. In tal modo Hérault e Simond non hanno forse dimostrato l’audacia della disperazione, al punto di non curarsi di questa legge, che punisce con la morte chi la viola?»

E dopo aver accusato Hérault di essersi impadronito nella sede del Comitato, di vari documenti di natura diplomatica per comunicarli a terzi, permettendo così che fossero diffusi all’estero, conclude il suo atto d’accusa contro i due deputati dantonisti che, manco a dirlo, l’indomani stesso verrà votato dalla Convenzione all’unanimità.

Intravede Danton, in questo discorso, sia pure affrettato ma carico di intimidazioni, la prima mossa insidiosa a suo danno?

È probabile, ma come potrebbe ormai difendere Hérault con il rischio di vedersi magari accusato, seduta stante, di complicità con lui, tanto più che lo stesso Hérault è già stato sospettato di aver avuto relazioni d’affari con Cabot, Fabre d’Eglantine e Delaunay, autori e complici dello scandalo della Compagnia delle Indie?

Eppure, malgrado queste minacciose prospettive, i dantonisti non si considerano ancora perduti, anche per la strana inerzia del loro capo.

Infatti, il 18 marzo, Bourdon de l’Oise, avendo chiesto alla Convenzione di biasimare la municipalità di Parigi per non essersi presentata all’assemblea, accompagnata dalle sezioni, a felicitarsi dell’arresto degli ebertisti, viene appoggiato da Danton, che domanda un’inchiesta anche sulla condotta sospetta di alcuni alti funzionari della Comune.

Il 20 marzo Bourdon torna alla carica: deplorando, con Tallien, gli arresti abusivi di alcuni ebertisti, che continuano a essere eseguiti in provincia, accorgendosi all’improvviso, che in aula non è presente neppure un membro del Comitato, ne approfitta per incitare l’assemblea a ordinare l’arresto di Héron, capo della polizia dei comitati, quale responsabile diretto di questi abusi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.